venerdì 14 agosto 2015

Marco Zoppi interviene sulla Voluntary Disclosure


Lo scorso 1 Gennaio è entrata in vigore la Legge n°186 relativa alla Voluntary Disclosure, operazione mediante la quale i detentori di posizioni estere non regolamentate possono autodenunciarsi per rimettersi in regola con il Fisco Italiano, ovviamente - ricorda Marco Zoppi - dopo aver provveduto al pagamento di tutte le tasse che il contribuente italiano ha eluso e delle relative ammende pecuniarie.

A proposito della Voluntary Disclosure, inoltre, il fondatore e CEO di Global Capital Trust ha voluto sottolineare come il termine ultimo per la presentazione dei documenti funzionali all’autodenuncia, designato in un primo momento per la data ormai prossima del 30 Settembre 2015, possa, secondo recenti rumors provenienti direttamente da fonti governative, essere posticipato alla fine dell’anno o addirittura anche ai primi mesi dell’anno prossimo.

Scopo dell’eventuale spostamento della data di scadenza della Voluntary Disclosure è permettere ai contribuenti italiani interessati di ridefinire serenamente la propria posizione col Fisco anche grazie all’intervento di chiarimenti relativi ai punti non ancora pienamente compresi della normativa varata lo scorso 15 Dicembre.

Quali sono i chiarimenti necessari 

Come sottolineato da Marco Zoppi, infatti, uno dei nodi cruciali non ancora chiari di tutta la vicenda riguarda il raddoppio dei tempi in presenza di reati penali: in presenza di reati penali la legge prevede che gli anni da prendere in considerazione per il calcolo della Voluntary Disclosure non siano più 5 ma 10. Si è in attesa di conoscere i casi specifichi in cui questi aspetti della normativa operino.


Un altro aspetto molto importante ancora da definire riguarda il nodo relativo ai prelevamenti: prelevamento in contanti, infatti, deve essere giustificato, ma non è ancora chiaro quale sia la ‘’pezza giustificativa’’ da affiancare all’intervista fatta ai clienti in sede di istruzione della procedura.

Tra le altre questioni emerse durante la recente intervista di Marco Zoppi sul tema della Voluntary Disclosure, grande importanza ha senza dubbio anche il punto relativo alla situazione dei frontalieri, per i quali non è stata ancora chiarito il ruolo del ‘’secondo pilastro fiscale svizzero’’. Proprio tale questione interessa da vicino Global Capital Trust, azienda la cui sede principale è proprio in Svizzera.

Il supporto offerto dalla Global Capital Trust di Marco Zoppi 

Al pari di altri players, anche Global Capital Trust - sottolinea Marco Zoppi - si è già attivata per affiancare i partner italiani nelle operazioni di calcolo della Voluntary Disclosure. La società di Marco Zoppi, infatti, può occuparsi proprio di provvedere alle operazioni preliminari, come la raccolta della movimentazione di capitali presso gli istituti esteri ed il calcolo della Voluntary Disclosure. A tal proposito è opportuno sottolineare che Global Capital Trust dispone di un software proprietario che è stato concepito in collaborazione con lo Studio Mattavelli di Lugano e che consente di realizzare dei calcoli precisi e professionali di tutti i costi relativi alla Voluntary Disclosure, consentendo anche il confronto dei costi della Voluntary Disclosure analitica con quella forfettaria.